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SENZA RISORSE NELLA LEGGE DI BILANCIO, DICHIARAZIONI ISEE 2020 A RISCHIO GIÀ DA GENNAIO

LA CONSULTA DEI CAF ATTENDE RISPOSTE CONCRETE DAL GOVERNO:

“SENZA RISORSE NELLA LEGGE DI BILANCIO, DICHIARAZIONI ISEE 2020 A RISCHIO GIÀ DA GENNAIO”

 

Senza un’adeguata copertura finanziaria l’attività ISEE, alla base delle misure sociali del Governo, potrebbe essere pagata direttamente dai cittadini

Roma, 11 dicembre – Per il 2019, i CAF hanno trasmesso all’INPS circa 7,3 milioni di Dichiarazioni sostitutive uniche (DSU), valide ai fini del calcolo ISEE, con un incremento di oltre il 20% sul 2018.

A fronte di queste cifre, la Consulta Nazionale dei CAF suona un campanello d’allarme, poiché ad oggi i CAF non hanno alcuna certezza rispetto alle risorse finanziarie a copertura dell’attività ISEE 2020, che avrà un ulteriore significativo incremento in termini numerici e di complessità per effetto delle diverse misure che il Governo e il Parlamento intendono adottare.

«I CAF segnalano l’urgenza di avviare il tavolo di confronto con l’INPS sul rinnovo della convenzione che scadrà al 31 dicembre prossimo: un tavolo fondamentale per permettere, com’è stato fino ad oggi, di svolgere l’attività garantendo ai cittadini un servizio completamente gratuito.», dichiarano i due Coordinatori della Consulta Nazionale dei CAF, Massimo Bagnoli e Mauro Soldini. “D’altronde, è evidente che, viste le dotazioni insufficienti in capo all’INPS, senza il finanziamento aggiuntivo del Ministero del Lavoro, a partire dal 2020, diventi impossibile stipulare la nuova convenzione”.

Proprio la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) dell’ISEE è infatti considerata un requisito fondamentale per richiedere agevolazioni economiche e accessibilità bonus e servizi sociali destinati alle famiglie.

Attualmente, secondo gli annunci apparsi tra media ed emendamenti alla manovra e al collegato fiscale, oltre a quelle tutt’ora vigenti alle quali applicare la prova dei mezzi, sarebbero state considerate le seguenti ipotesi: 

  • il Reddito di Cittadinanza;
  • il Bonus Bebè;
  • il Bonus Asilo Nido;
  • il Bonus Idrico;
  • il Bonus Gas;
  • il Bonus per disagio economico elettrico;
  • il Bonus per disagio fisico;
  • Assegno di maternità erogati dai comuni:
  • Assegno per nuclei numerosi erogati dai comuni:
  • Carta famiglia:
  • Contributo affitto;
  • INPS erogazioni prestazioni sociali quali ad esempio Home Care Premium- Long Term Care – Bonus vacanze- Case albergo ecc.
  • Comuni agevolazioni tariffarie legate all’ISEE
  • ISEE universitario;
  • Bonus telefono e Internet;
  • Agevolazioni su conto corrente bancario:
  • Dentista Sociale;
  • il Bonus cultura;
  • il cosiddetto Saldo e Stralcio nella Rottamazione delle cartelle esattoriali;
  • Il Fondo per la gratuità della ristorazione nella scuola primaria statale;
  • Il Fondo per la promozione dello studio all’estero;
  • L’istituzione dell’Assegno per l’occupazione e la riqualificazione dei lavoratori disoccupati di età compresa tra trenta e cinquanta anni;
  • La concessione di un incentivo per l’assunzione di lavoratori nelle regioni del Mezzogiorno;
  • Pensione di Cittadinanza.

Questo elenco, peraltro non esaustivo testimonia come ci sia una incongruenza tra la mole di lavoro di cui i CAF si potrebbero ulteriormente fare carico e l’insufficiente copertura finanziaria che senza il finanziamento aggiuntivo del Ministero del Lavoro a partire dal 2020 renderebbe insostenibile l’attività dei CAF con conseguenze pesanti sugli oltre 20 milioni di cittadini che compongono i nuclei familiari che fanno ricorso all’ISEE.

Siamo oramai a scadenza dei termini per proporre interventi sul DdL Bilancio 2020 e i CAF sono ancora in attesa di essere informati sulla modalità operative da adottarsi, a partire dal 1° gennaio 2020, per poter fronteggiare una affluenza di oltre 2 milioni di cittadini, che anche a causa del rinnovo del Reddito di Cittadinanza e/o Pensione di Cittadinanza, devono effettuare la presentazione della certificazione ISEE.  Questo silenzio costringe i CAF a denunciare il rischio di non poter garantire il servizio ai cittadini, nelle modalità fino ad oggi adottate, che così potrebbero essere impossibilitati ad aderire alle varie iniziative del Governo.