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(ANSA) – ROMA, 26 LUGLIO 2017

  “La dichiarazione precompilata
migliorera’ ancora e rendera’ fruibile anche il servizio online ad
un numero maggiore di contribuenti – affermano i Coordinatori
della Consulta, Massimo Bagnoli e Mauro Soldini – essa e’
diventata, allo stesso tempo, un elemento di supporto e di
raffronto per l’attivita’ di assistenza del Caf al contribuente
e, specularmente, un banco di prova per la qualita’ dei dati
inviati dai diversi soggetti chiamati ad alimentare il sistema
(banche, assicurazioni, settore della sanita’, ecc.)”. I positivi
risultati dei primi tre anni di sperimentazione della
dichiarazione dei redditi precompilata “non si sarebbero potuti
realizzare senza l’attivita’ svolta in modo professionale e
capillarmente su tutto il territorio nazionale dagli oltre
20.000 dipendenti qualificati che operano nelle strutture dei
Centri di Assistenza Fiscale”. I Caf “sono il riferimento della
quasi totalita’ dei lavoratori e dei pensionati italiani, ai
quali offrono assistenza e tutela”, sottolineano ancora Bagnoli
e Soldini.
   Pensare al superamento dell’intermediazione nel rapporto tra
Stato e cittadino, “affidata oggi ad un interlocutore credibile
ed affidabile, si dimostra sempre piu’ velleitario e costoso.
Costoso per il singolo, perche’ attraverso un seppur contenuto
aumento delle tariffe del servizio, ai Caf si prospetta uno
scenario difficilissimo: non possono pareggiare il taglio
inspiegabile operato dalla legge di Stabilita’ 2016, con una
decurtazione che nell’arco di un triennio raggiungera’ i 100
milioni di euro (pari ad oltre un terzo di quanto assicurato
loro per l’attivita’ solo nel 2015). Costoso per la collettivita’
perche’ non viene colto il valore positivo che i Caf
trasferiscono allo Stato con la loro mediazione. Valore
costruito sulla fiducia perche’ basato sulla vicinanza e sulla
tutela”.